Settembre e ottobre sono stati due mesi di intense e piacevoli letture, passati in compagnia soprattutto di Maurizio De Giovanni che avevo scoperto in primavera e che avevo una gran voglia di continuare a leggere. Così ho letto altri tre racconti della serie del commissario Ricciardi e quattro della serie di Sara, serie che ancora non conoscevo. Sembrano mani diverse, due mani che scrivono testi più complessi (commissario Ricciardi) e due che compongono rapide e spedite le trame di Sara e dei suoi amici.
In questi due mesi ho anche scoperto un altro autore napoletano, Lorenzo Marone (“Magari domani resto”). Infine, c’è stato spazio per provare due autori che si presentano al pubblico dei lettori con uno pseudonimo, Robert Galbraith (“Il richiamo del cuculo”) e Arwin J. Seaman (“Omicidio fuori stagione”). Mentre il primo pseudonimo non è più un mistero, si tratta di J. K. Rowling, del secondo si sa soltanto che cela l’identità di un autore di successo italiano.
La prova di un autore nuovo per me funziona così: se la lettura mi prende molto allora l’autore entra subito nella lista delle mie letture e cerco altri suoi testi da leggere, così è stato, per esempio, per Marone di cui ho letto subito un secondo romanzo (“Un ragazzo normale”). Altrimenti passo oltre. Nel caso di Galbraith-Rowling e in quello di Seaman sono incerto, non mi hanno entusiamato, ma li tengo in lista d’attesa.
Fatta eccezione per il testo di Galbraith-Rowling, letto in cartaceo, per tutti gli altri devo ringraziare MLOL (Media Library OnLine).
Per il momento sospendo la lettura online e mi dedico a una lettura su carta: l’ultimo Murakami, “La città e le sue mura incerte”.
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